martedì 27 luglio 2010

Ho mangiato pesante

Nel bene o nel male
nel vuoto o nel pieno
presente colgo la dicotomia
la forza e l'assenza
di ogni oscillazione di pensiero.
E il nulla immane
di una notte senza stelle
e l'oppressione al petto
di nubi scure e nere
che si diramano come tele di ragni
dentro il cielo
e nel mio cuore...
... e poi il silenzio pressante
di vani sibili che nessuno sente...
e disagio
e nausea
e sonno che annulla la coscienza,
e silente morte apparente.

P.S. Benvenuti ai nuovi lettori e grazie della pazienza a quelli nuovi.Buona giornata

7 commenti:

  1. Ciao!
    Sonno che annulla la coscienza... è la via di scampo in quei momenti (condivisi).
    Oppure l'Alka Seltzer. Non è cinismo, ma "allegria di naufragi" ;)
    Arrivo solo ora qui. Mi è piaciuta questa tua poesia. Leggerò anche le altre!
    Grazie del "passaggio"! ;)

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  2. Credo che a volte un narcotizzante cerebrale sia l'unico rimedio. Se dovessi scoprirne la ricetta, la divulgherò.

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  3. bello...belle le tue parole, bello il tuo blog
    ametista

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  4. Belle parole!!!
    Ogni notte ha la sua fine e anche il giorno diventa notte:
    Belo il tuo blog

    Buona domenica
    Paulo

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  5. L'annebbiamento cerebrale che si ottiene con il sonno è come manna dal cielo, salvo poi logorare i fili dei neuroni con sogni estremamente aggrovigliati... si che la notte diviene giorno e la stanchezza si somma al dolore della vita...
    A.
    Grazie a tutti.

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  6. il sonno ho scordato cosa sia tempo fa..

    apprezzando il rumore dolce e delicato della notte.

    ma temendo anche il suono opprimenti e incessante dei miei pensieri piu cupi.

    e prevalgono questi ultimi.
    ci convivo. male. ma ci convivo.

    complimenti per le parole, convolgenti.

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