Tu piangi e le tue lacrime salate rotolano
su di uno spazio infinito.
Rannicchiato contro un muro,
posso vederti ed udirti
ma, mi spiace, non posso raggiungerti.
Il mio cuore è angusto e non ho tutto quel tempo
che occorre per apprendere ad amare
nè per inventare il desiderio di rincorrere
le foglie rosse
al sopraggiungere dell'autunno.
Inutilità e fastidio: non c'è magia
contro le bugie del vento,
nè difesa contro il ghiaccio che uccide.
Ti guardo svanire in lontananza,
come fossi preda di un dormiveglia agitato,
un sonno disturbato,
una marea insistente ed amara che non mi dà scampo.
vuol dire che è il momento per te stessa.
RispondiEliminaho fatto cosi anche io dopo tanto tempo.
basta dare.
ora devo dare a me stesso.
tutto si dissolve nella mia indifferenza.
mi scivola addosso.
ho dato troppo.
e poco ho ricevuto.
un abbraccio
e grazie per esserti aggiunta ai miei lettori
RispondiEliminaParole molto emozionanti!
RispondiEliminaPesante da digerire, ma, volend, leggero a viversi.
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